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Studio Legale Associato - Avvocati De Meo
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23.07.2014 - Le SS.UU. non risolvono la questione sulla connessione teleologica tra reati ex art. 12 lett. "c" c.p.p.

Era attesa la decisione delle Sezioni Unite penali sulla questione se, per applicare l'art. 12 lett. "c" c.p.p. e quindi ritenere la connessione tra procedimenti, sia necessario che gli autori del reato-fine siano i medesimi del reato-mezzo.

La questione nel caso oggetto del ricorso è rilevante in quanto competenti per territorio per i due reati sono giudici diversi.

Nel caso di specie, il PM aveva chiesto al GIP di disporre il sequestro per equivalente a carico sia del supposto emittente di fatture per operazioni inesistenti (art. 8 D. L.vo 74/200), che del supposto utilizzatore delle stesse (art. 2 D. L.vo 74/2000); il GIP, invece, non aveva accolto la richiesta per quest'ultimo ritenendosi incompetente per territorio per quel reato e qualificando la connessione tra i due reati come probatoria; connessione non rientrante nell'ipotesi di cui all'art. 12 lett. "c" c.p.p.

Il PM aveva quindi impugnato quell'ordinanza e la successiva conferma del Tribunale del Riesame (la quale ultima, pur riconoscendo che tra i due reati vi fosse una connessione teleologica, aveva ritenuto che per potersi applicare l'art. 12 lett. "c" c.p.p. fosse però necessaria l'identità tra gli autori dei due reati).

Le Sezioni Unite, però, investite dell'onere di sciogliere la questione, hanno ritenuto il ricorso inammissibile e quindi il dubbio non è stato risolto.

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